In questo periodo dell’anno divento una sola cosa coi boccioli che, inizialmente timidi, si aprono in tutto il loro splendore su meli e ciliegi. Sono oramai una sorta di oracolo della fioritura. Ogni giorno colgo i minuscoli cambiamenti rispetto a quello precedente.

C’è sempre chi aspetta questo periodo dell’anno per le proprie fotografie di famiglia, d’altronde quale migliore momento per catturare i ricordi di una dolce attesa? Il mondo è pieno di colori e vita.

Rischiamo di arrivare troppo tardi per il solito incastro di impegni (prenotate sempre questo tipo di sessioni per tempo, in maniera da avere un piano di riserva!). I fiori di ciliegio non dureranno ancora molti giorni, alcuni paiono già flosci, decisi a continuare la loro trasformazione in frutto. Luca, il papà, sa bene che alla natura non si può troppo comandare, solo lavorarci insieme. Sara e Samuele completano il trio, che sta per diventare una quaterna, tra non molto infatti, arriverà Adele. Un nome che mi sa subito di antico, nel senso migliore del termine. E di nuovo la fioritura di ciliegi pare essere la location perfetta per loro e per lei.

 

Ci conosciamo da pochi minuti, eppure pare che ci conosciamo da anni mentre risaliamo la stradina, per raggiungere il campo che ho individuato pochi giorni fa. Questo è un legame incredibile che si forma in così poco tempo ed è la base del mio lavoro e quindi della buona riuscita di un servizio. Trovare quei punti di contatto, cedere qualcosa di me, per ricevere qualcosa di voi, è la mia essenza di fotografa e la mia unica “strategia di marketing”,se così possiamo dire…

 

Saggiamente Sara e Luca hanno portato una ruspa giocattolo, da sempre miglior strumento di intrattenimento dei bambini dell’età di Samuele. Mi sono molto divertita ad includerla nelle fotografie di questo servizio (senza molto sforzo direi ;P) invece che cercare di nasconderla magari in post-produzione.

fioritura ciliegi Trentino

Verso la fine della sessione temo per le braccia di Luca, sospetto che domani sentirà l’acido lattico circolare dopo tutti questi lanci…

Vista la luce particolarmente forte, nonostante siano solo circa le dieci del mattino, è l’occasione giusta per tirare fuori la mia “veciòta” per qualche scatto (ndr sto parlando di una macchina analogica di circa una sessantina d’anni). La pellicola in queste situazioni è più flessibile del digitale, ammorbidendo le luci alte. Nonostante sia richiesto di scattare molto velocemente, vista la presenza di un bimbo, quando ricevo gli scan dal laboratorio esulto per il risultato 🙂

Adele e Sara su pellicola in studio

 

A fine maggio ci rivediamo, questa volta in studio e loro nel frattempo sono diventati 4. Il tempo trascorre ed ho un ricordo di quella mattinata proprio molto rilassato, al contrario di quanto succede altre volte nei servizi newborn, che, per definizione, sono tra i più impegnativi.

 

Quello che mi preme lasciare alle persone con le quali lavoro non è una posa perfetta del neonato/a, un’immagine perfetta e standard. Io voglio che sia esattamente come attraversare il tempo e rivedersi, risentirsi esattamente come eravate. Sentire quell’odore da neonato, che pare quasi di averlo di nuovo tra le braccia. Forse le immagini rievocheranno anche stanchezze e pensieri meno dorati, ma questo è proprio quello che voglio io nella vita e che, immagino, vuole anche chi mi cerca per come fotografo.

Io in questa vita VOGLIO TUTTO.