Sapevi che le foto di famiglia FANNO scientificamente bene?
Ebbene sì, è scientificamente dimostrato che le foto di famiglia hanno un effetto benefico sulla mente dei piccoli e non solo. Questa mattina ho registrato una intervista per la seconda serie del Cipolla podcast. L’intervistata era Francesca Belgiojoso psicoterapeuta ad indirizzo psicoanalitico, che sta introducendo, anzi ha già introdotto e lo insegna anche ad altri terapeuti, lo strumento della fototerapia con le persone che fanno un percorso insieme a lei. Ho pensato di partire dalla mia esperienza nella fotografia di famiglia per introdurre l’argomento di cui desideravo parlare. Il podcast, infatti, per dirlo in pochissime parole, si occupa del potere comunicativo delle immagini. Nella seconda stagione in lavorazione si parla di storytelling e viene approfondita la capacità del racconto per immagini in vari ambiti. Un campo in cui questo diventa particolarmente utile è sicuramente la psicoterapia, ma non voglio spoilerarvi il contenuto della puntata che uscirà tra qualche settimana.
La mia esperienza come fotografa di famiglia, ma anche come mamma fotografata da colleghe/i, mi ha insegnato che, per un bambino, il momento del servizio fotografico e ancora di più quello in cui poi si ri-guarda l’album di famiglia o le fotografie stampate, può avere notevoli effetti benefici sulla percezione e consapevolezza di sé e sulla sua autostima. Lo stesso, con sfumature diverse, vale certamente anche per gli adulti.
Mi preme a questo punto sottolineare che si parla di fotografie fisiche, già nel passaggio al digitale gli effetti parrebbero meno intensi. Esistono infatti delle ricerche scientifiche in cui viene sottolineato come il fatto di crescere in uno spazio dove sono presenti delle immagini che parlano del legame tra le persone che abitano quello spazio, faciliti la comprensione di sé stesso/a del bambino/a dando anche un senso di protezione e sicurezza. Inoltre le fotografie di famiglia possono elevare ad arte momenti che parrebbero quotidiani, o banali, o addirittura difficili e dolorosi (vedi di nuovo video sopra). I bambini, osservando le fotografie, si sentiranno “importanti” perché, pur inconsciamente, riconosceranno gli elementi tecnici ed artistici delle immagini professionali, imparando da esse ed elaborando la consapevolezza che loro “valgono” l’investimento fatto per il lavoro di un fotografo di famiglia. Il fatto di toccare fisicamente delle fotografie attiva percorsi neuronali che stimolano l’attività cerebrale e facendo in maniera che quel gesto faccia interagire con l’oggetto in maniera profonda, diversamente da quanto succede sullo schermo di un telefono.
Le fotografie di famiglia fanno stare bene anche gli adulti?
Tutto quello di cui ho parlato, come accennavo all’inizio, è valido anche per gli adulti. Anche una psiche già matura può trarre notevoli vantaggi dall’esperienza del farsi ritrarre. L’esperienza dell’osservarsi con occhi che non sono propri può essere molto profonda e generare semi di crescita personale importanti.
Riconoscere se stessi in una certa fase della propria vita è esattamente quello che succede riguardando le fotografie di famiglia. Le foto a corredo di questa parte dell’articolo, ad esempio, mi sono state commissionate da M. che, amante del proprio lavoro, si è occupata del suo bimbo nei suoi primi mesi di vita, tempo prezioso che sembra allo stesso tempo eterno ma così rapido. Avvicinandosi il momento del rientro al lavoro mi ha chiesto di passare una mattinata con lei ed E., proprio ad elevare un momento di quotidianità, fissarlo per sempre nello scorrere di tante vite.
Sentendoci viste (parlo alla prima persona plurale perché mi includo nel gruppo) il nostro -anche a tutti gli effetti- lavoro e la dedizione ai figli, viene come convalidata, riconosciuta e questo è innanzitutto per noi stesse una consapevolezza fondamentale per continuare a farlo al meglio delle nostre capacità. Parlo spesso di valore nel contesto del visual branding e marketing, ma a costo di essere noiosa, ripropongo lo stesso termine anche nella fotografia di famiglia, con una accezione ovviamente diversa. Credo infatti che le foto di famiglia servano innanzitutto a noi stesse/i per riconoscere il nostro valore e testimoniarlo certamente anche a figli quando saranno cresciuti. Quando apri un album di quando eri piccolo, cosa vuoi guardare? Personalmente sono sempre curiosa di cogliere com’erano i miei genitori a quella certa età, come mi guardava il papà e che giochi mi faceva fare, come si curava di me la mamma, i nonni…
Durante la sessione qui proposta ho adorato la passione di E. per i funghi. Il papà è un grande appassionato ed ha già trasmesso questa passione al figlio. Mentre ero lì il suo gioco preferito è stato quello della raccolta dei funghi di legno, che di volta in volta io e M. nascondevamo in giro nel soggiorno. Che meraviglia sentirlo dire i nomi dei funghi in tedesco ed in italiano ancora prima di compiere un anno!! A-D-O-R-O
Quante storie e ricordi sgorgheranno da queste immagini, ogni volta che ci penso mi tremano le gambe! Forse anche complice la location, la casa. Sono sempre più attratta da questi racconti domestici, negli spazi in cui ci sentiamo più noi stessi.
Insomma…ti consiglio di farti del bene facendoti una vera e propria carezza decidendo di commissionare un servizio fotografico di famiglia ad un fotograf* professionista che ti sappia ritrarre con arte e capacità empatica. Garantisco che sarà uno dei pochi investimenti il cui valore cresce e si ripaga ogni giorno di più.